Santuario di Santa Maria della Libera
In origine la statua era posta nella vicina Chiesa di S. Maria a Casale Cerroja, dove per il pericolo di distruzione venne tolta e celata sotterra in uno ziro, tanto da farne perdere le tracce fino al miracoloso ritrovamento.
Recenti datazioni della scultura al secolo XII-XIII (un tempo ritenuta addirittura risalente al IX sec.) permettono di associare tali eventi calamitosi alle scorrerie dei Saraceni Svevi di Lucera, che imperversarono nei dintorni negli anni 1230-1270, o alle fazioni filo-francesi del secolo seguente.
Una primitiva cappella esisteva già nel 1456, quando fu danneggiata dal terremoto e poi affidata nel 1489 all'ordine dei Padri Predicatori o Domenicani a seguito di una Bolla di Papa Innocenzo VIII.
Nel
1500 la Chiesa era completa, mentre nel 1503 si iniziò ad innalzare il
campanile e la sagrestia.
Altri
ingrandimenti si ebbero poi per tutto il XVII-XVIII secolo per l'aumentare della
comunità domenicana, che grandi benefici apportò anche
alla comunità cercese con l'istituzione di una Spezieria per gli infermi, già
attiva nel 1650 e purtroppo soppressa dai francesi nel 1809.
In tale periodo anche il convento venne soppresso, dispersa la comunità monastica e disperso gran parte dell'arredo e parte dell'Archivio storico.
Ripreso possesso del Convento solo nel 1821, i Padri Domenicani vennero nuovamente colpiti da un decreto di soppressione nel 1861, che il priore dell'epoca, P. Gaetano Capasso, riuscì a far decadere dimostrando la proprietà comunale dell'immobile che, in tal caso, non poté essere acquisito dal demanio.
Danneggiato da un incendio nel 1947, ma fortunatamente senza gravi conseguenze, è oggi un centro di incontro e di spiritualità.