Santuario di Santa Maria della Libera  

L'odierno Convento e Santuario della Libera sorge nel luogo ove fu rinvenuta la miracolosa statua della Madonna nel 1412 da un contadino del luogo, intento ad arare il campo.

In origine la statua era posta nella vicina Chiesa di S. Maria a Casale Cerroja, dove per il pericolo di distruzione venne tolta e celata sotterra in uno ziro, tanto da farne perdere le tracce fino al miracoloso ritrovamento.

Recenti datazioni della scultura al secolo XII-XIII (un tempo ritenuta addirittura risalente al IX sec.) permettono di associare tali eventi calamitosi alle scorrerie dei Saraceni Svevi di Lucera, che imperversarono nei dintorni negli anni 1230-1270, o alle fazioni filo-francesi del secolo seguente.

Una primitiva cappella esisteva già nel 1456, quando fu danneggiata dal terremoto e poi affidata nel 1489 all'ordine dei Padri Predicatori o Domenicani a seguito di una Bolla di Papa Innocenzo VIII.

Nel 1500 la Chiesa era completa, mentre nel 1503 si iniziò ad innalzare il campanile e la sagrestia.

Altri ingrandimenti si ebbero poi per tutto il XVII-XVIII secolo per l'aumentare della comunità domenicana, che grandi benefici apportò anche alla comunità cercese con l'istituzione di una Spezieria per gli infermi, già attiva nel 1650 e purtroppo soppressa dai francesi nel 1809.

In tale periodo anche il convento venne soppresso, dispersa la comunità monastica e disperso gran parte dell'arredo e parte dell'Archivio storico.

Ripreso possesso del Convento solo nel 1821, i Padri Domenicani vennero nuovamente colpiti da un decreto di soppressione nel 1861, che il priore dell'epoca, P. Gaetano Capasso, riuscì a far decadere dimostrando la proprietà comunale dell'immobile che, in tal caso, non poté essere acquisito dal demanio.

Danneggiato da un incendio nel 1947, ma fortunatamente senza gravi conseguenze, è oggi un centro di incontro e di spiritualità.